Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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giovedì 29 maggio 2014

alcuni indizi fino a noi

Noi siamo un libro, un luogo, una lunga storia piena di stupori, un desiderio inesausto, quello di leggere un libro ad alta voce insieme ad un altro, ugualmente inesausto, condividerne la gratuità la bellezza la ricchezza, con altri. Noi questo siamo oggi: per essere più chiari ancora, trovabili cioè, noi siamo: Julian Barnes, Livelli di vita, Einaudi, 2013; siamo, Museo dell’Ambiente presso Ecotekne (da Lecce bus n.27); siamo alcuni soci, due certi, dell’associazione culturale e Presidio del Libro, Germinazioni; siamo quattro incontri di due ore ciascuno il 3, il 12, 19 e 26 giugno, dalle 17 alle 19 puntuali; perché noi siamo il desiderio di leggere ad alta voce un libro intero. Noi siamo la ricerca di un lettore. Chi ci legge il libro di Barnes ad alta voce, gratuitamente? O meglio noi siamo la ricerca di un tesoro: qualcuno che legge per qualcun altro una storia e qualcuno disposto ad ascoltarla. E tutto questo solo per rimettere ali alla voce catturata dall’inchiostro. Che, se vola lei, ho speranza di volare anch’io. Per cercarlo, il nostro tesoro, abbiamo stampato 100 volantini numerati e abbiamo deciso di lasciarli, dieci per parte, in dieci luoghi di transito lungo il tragitto del bus 27. Cerchiamo il nostro tesoro lungo quella direttrice periferica e distratta. E lo cerchiamo sottraendolo al mucchio indiscriminato, alla mischia, all’offerta generalizzata che cancella ogni forma di tesoro sulla Terra e lo cerchiamo oltre le apparenze. Questa la mappa dei luoghi dove si cerca il lettore: Bar Santa Rosa, di fronte al Tribunale del giudice di pace, via Brenta 10; Capolinea bus 27, Foro Boario; lungo il viale dell’Università: il Barroccio, Lavanderia a gettoni Jefferson, alcune pensiline del bus, lo storico mercato coperto; pensilina in piazzale Rudiae (fronte Conad); Lavanderozza, lavanderia ad acqua e fast service, via Massaglia 114/a.

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