Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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mercoledì 23 settembre 2009

SEMI ETICI ::: festa dei lettori '09


sabato 26 settembre, ore 17.30/21.30

“Teatrino” della Biblioteca Provinciale Bernardini, ex Convitto Palmieri

Semi etici

storie esemplari di umani che seminano futuro

Festa dei lettori 2009 “Leggimi il futuro”

iniziativa promossa dalla Regione Puglia, Assessorato al Mediterraneo,

in collaborazione con l’Associazione Presidì del Libro

programma dettagliato:
Maratona di lettura
L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono
una lettura ad alta voce, aperta a tutti, grandi e piccini, nel bosco degli arbusti propiziatori.

La nostra semina
I semi di carrubo.

Seminare legalità per raccogliere giustizia
Germinazioni entra a far parte di ‘Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie’ per la diffusione della cultura della legalità. Piccola campagna di informazione e sostegno delle attività di Libera.

Le buone semine:
videocensimento di testimonianze Nella vita di ciascuno, lettore o no, esistono storie di libri e di vita che contengono gesti pieni di futuro, atti compiuti decidendo di stare dalla parte della vita, della natura, della giustizia, dell’amore, della solidarietà. In questa giornata raccogliamo i racconti delle vostre storie su supporto audiovisivo: sarà disponibile un piccolo ‘set’ dove ognuno può lasciare la sua testimonianza. Ai ‘timidi’ la scrittura.

Leggimi il futuro
Costruiamo una libreria virtuale collettiva, attiva in tutti i Presìdi del libro d’Italia: i libri che raccontano, che hanno saputo ‘vedere’ il futuro. Su http://www.anobii.com/leggimilfuturo/books.

Arbusti propiziatori
in mostra i boschi di Franco Zilli, dal 26 settembre al 17 ottobre 2009.



Approfondimenti:

Il libro
L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono (Gallimard, 1980)

Quando penso che un uomo solo, ridotto alla proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole. Durante una delle sue passeggiate in Provenza, Jean Giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest’uomo stava compiendo una grande azione, un’impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta «come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio in altri campi oltre la distruzione».
[dal risvolto di copertina dell’edizione italiana, Salani editore, 1996]

L’autore
Jean Giono è nato a Manosque, in Provenza, nel 1895, in una famiglia di origine italiana. È vissuto quasi sempre nella sua terra d’origine, dove è morto nel 1970. Tra le sue opere ricordiamo: Collina (1929); Il canto del mondo (1934); L’ussaro sul tetto (1951); La pazza gioia (1957). “Schivo, generoso, radicato come una pianta tenace alla terra della sua Provenza (di cui amava le luci e i profumi, i paesaggi e i sapori speziati), ma romanticamente assorto nel documentare e sognare le sue origini italiane, più esattamente piemontesi, Jean Giono ci appare innanzitutto come un inclassificabile, come una di quelle figure cui la storia letteraria stenta a trovare la casella giusta, la formula che possa semplificare una complessità e una ricchezza straordinarie. (…) Nell’assumere posizioni e nel sostenere idee, poi, Giono non mancò mai di considerare i problemi secondo un’angolazione originale, e questo gli valse, come vedremo, le condanne più contraddittorie, pronunciate magari da schieramenti opposti. Succede sempre così, pare, agli spiriti veramente indipendenti” (Leopoldo Carra, tratta dalla nota sull’autore dell’edizione italiana, Salani editore).

La mostra
«Franco Zilli propone un viaggio tra la luce e gli arbusti, sculture in forme delicate con recupero e lavorazione di materiali già ‘trattati’ dal mare e restituiti a noi, ispirandosi alla cultura dei nativi americani, come Ketahwns, arbusti propiziatori appunto. …ci troviamo quindi di fronte ad opere nelle quali l’elemento principale e fondamentale è la luce, la quale non è certamente possibile qualificare in se stessa e neppure “costringere” in uno spazio determinato. Franco Zilli “qualifica” la luce in un contesto soffuso di pallidi candori nei quali lo spazio è configurato nei segni che vi si sovrappongono, oppure che sembrano “squarciare” un velo di trasparenza per significare che in quella determinata “campitura” esiste una vita che palpita, si muove, si identifica. E, allora, per Zilli è sufficiente un segno o una sequenza di segni quasi quasi appena accennati, simbolo appunto, a nostro avviso, di un qualsiasi elemento vitale che, di fronte ad un “vasto e libero spazio”, quello dell’infinito, diviene “particella”». (Lino Lazzari)

Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie è nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia. Attualmente Libera è un coordinamento di oltre 1500 associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità. La legge sull'uso sociale dei beni confiscati alle mafie, l'educazione alla legalità democratica, l'impegno contro la corruzione, i campi di formazione antimafia, i progetti sul lavoro e lo sviluppo, le attività antiusura, sono alcuni dei concreti impegni di Libera. Libera è riconosciuta come associazione di promozione sociale dal Ministero della Solidarietà Sociale. Nel 2008 è stata inserita dall'Eurispes tra le eccellenze italiane.

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