Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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mercoledì 4 marzo 2009

appena ieri

Ieri, era martedì compleanno di Cristina con cui disegnamo insieme ogni mercoledì, oggi, ieri dicevo eravamo a Fasano in trasferta. Con noi, me e Valentina, Luca e Claudio. Abbiamo incontrato delle classi di Liceo Scientifico e di Liceo per i Servizi sociali nel loro bellissimo auditorium con le poltroncine rosse. Aveva organizzato l'incontro Anna Maria Toma che è la responsabile del Presidio del Libro di Fasano. C'erano giovani insegnanti, che già questo è una speranza per la scuola, di due mi ricordo i nomi, Michele, Daniela, parevano fratelli: alti biondi sorridenti, accoglienti. C'era anche, special guest, il mio carissimo amico Franco Maiorano; con poca voce e una timidezza che non gli conoscevo. Eravamo lì per raccontare quello che facciamo con i libri sui libri per i libri dai libri. Perchè spesso si unisce l'esperienza dei Presidi con la presentazione degli autori e delle novità e invece c'è altro, eccome. Noi per esempio valorizziamo l'altra metà della luna, la faccia che non si vede mai, il lettore. In ogni attività che proponiamo ci mettiamo al centro, e non per vanità, per necessità. Abbiamo bisogno di manifestare l'amore e la passione che portiamo per il parallelepipedo magico. Pochi centimetri cinque minuti del tuo tempo e sei già fuori dal tuo destino dalla tua biografia e sei in un altrove che cura protegge ripara, insegna. Siamo un gruppo di lettori fuori dall'ordinario: la lettura è una tappa del percorso di riabilitazione che Valentina, che si occupa di riabilitazione psichiatrica, conduce da anni nel Cim di Lecce e intorno a quel gruppo e a quella pratica è poi nata la Biblioteca di Aspiranti libronari frutto di tre campagne di raccolta pubblica di libri; oggi sono tremila volumi. Siamo stati a Fasano a raccontare la nostra storia e dallo stupore che ha suscitato ci siamo resi conto che è davvero inedita nonostante gli anni che alcune iniziative già contano, soprattutto quando Valentina che ieri è stata fantastica, ha messo in fila le iniziative che abbiamo portato a casa in questi anni. La casa di quelle iniziative non è solo quella di Germinazioni ma è una più grande, più collettiva. E' la casa di chi ama dare senso alla sua vita e a quella degli altri. E ama dare senso alla sua vita, spesso intensissima, di lettore insieme agli altri lettori. Su questa abilità che è una passione ma anche un bisogno, e chi legge sa che non può più farne a meno....ci incontriamo. Mischiamo e incrociamo le nostre vite come fossero biografie che si possano ancora comporre prendendo a prestito e a risorsa cose che vengono dagli altri, e perchè no. Impariamo sempre e ogni istante della nostra vita. Questo la rende bella anche quando è brutta perchè capace di farci sempre immaginare, e sperare, un salto trasformativo. E' una convinzione che non dobbiamo mai smarrire ed esercitare sempre. Ieri eravamo all'interno di un contesto di valore. Il nostro giovanissimo pubblico quasi tutto al femminile, quasi, ci ha messo in condizione di fare bene: con il rispetto il silenzio l'attenzione che ci ha portati. Un atteggiamento di civiltà e di cultura che io, noi, riconosciamo loro. Con quelle qualità ogni cosa si può fare e si farà. Questione di tempo.
grazie ancora!

teresa ciulli

1 commento:

Germinazioni ha detto...

grazie teresa, per le parole che sai trovare ogni volta, da rivolgere alla mia persona, da dedicare a tutta questa esperienza che ti ha travolta forse anche a causa mia, da fermare su questo blogghino che nelle tue mani si è riempito di 'meteorologie' e cioè di pensieri e fermoimmagine della nostra vita insieme nel giardino delle germinazioni... e se così non fosse perderemmo un grande patrimonio che invece attraverso il 'filtro' della tua sensibilità è raccontato, fermato, raccolto. grazie tere...

grazie alle ragazze e ai ragazzi di fasano che ieri hanno ospitato la nostra esperienza con tutti loro stessi... orecchi occhi corpi luci cuori. io questo lo so. l'ho sentito. siamo stati accolti.
ormai da un paio d'anni non mi capitava più di 'sopportare' l'esposizione della mia testimonianza in pubblico. credevo di non poterlo più fare, tanto era il tilt dentro cui cadevo sistematicamente.
ieri invece tiiin, la magia. i ragazzi di fasano mi hanno dimostrato che non era vero che non potevo più. mi hanno dimostrato, aldilà della teoria a riguardo che è logica, che il pubblico non è una entità astratta ma la somma delle persone, e quindi non è mai uguale e soprattutto fa la qualità della relazione che si crea in quel tempo insieme. contribuisce come parte attiva, come nuovo corpo costruito di tanti corpi... fa la sostanza l'energia del luogo e dell'incontro.
grazie ragazzi di fasano!
grazie insegnanti dei ragazzi di fasano, che contribuite senz'altro a che i ragazzi siano così rispettosi degli altri e delle loro vite,
grazie annamaria per aver pensato a noi,
grazie padre franco anche a te, parte di quel corpo che sei diventato insieme ai ragazzi e agli insegnanti di fasano.
grazie a luca e a claudio che, so, sono stati coraggiosi a nome di tutti i loro compagni di strada che non hanno potuto o voluto esserlo.

con il cuore.