Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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giovedì 4 dicembre 2008

dio in minuscolo, come me

Dodici raccolti sono i frutti di un albero che ogni mese fruttifica. E' un albero che sta, immaginato dall'apostolo Giovanni, ricordo così, nell'Apocalisse, uno degli ultimi libri se non proprio l'ultimo del Nuovo Testamento. Le foglie di quest'albero, dice Giovanni, servono a guarire le nazioni. Pax Christi, una nota associazione di cattolici che promuove azioni a sostegno della pace nel mondo ha promosso attraverso un sito, http://www.dodiciraccolti.it/, una forma di preghiera itinerante dedicata alla pace nel mondo. Chiunque ha voglia di pregare, nei modi plurali con cui ognuno ha imparato a pregare, può partecipare a questa staffetta di preghiera. Oggi pomeriggio lo propongo agli amici di Germinazioni. Ne ho parlato due giorni fa con Valentina che si è già coinvolta in questo processo di pensiero e di azione. Aprire una finestra sul mondo ha già in sè una volontà di trasformazione. Pregare, anche se in una forma che poco somiglia alla preghiera, come leggere ad alta voce storie dal mondo che abbiamo dimenticato è, anche se non sembra, un atto rivoluzionario e un'azione. Fermarsi per raccogliere la propria attenzione su quanto ci accade intorno e che volutamente escludiamo dalla nostra consapevolezza deve avere un potere: altrimenti a cosa servirebbe rendersene conto? La preghiera, io lo penso proprio, è la chiave di accensione del quadro dentro l'abitacolo della macchina. Spero che ci saliremo da oggi pomeriggio per i prossimi giovedì prima di Natale. Chi ha voglia di fare questo viaggio nel mondo con noi, insieme al libro di Giampaolo Visetti, Mai una carezza, edito da Baldini Castoldi Dalai, può farsi trovare oggi pomeriggio, giovedì 4 dicembre alle 15 presso la nostra Biblioteca nel Centro Diurno del Cim in piazza Bottazzi a Lecce. Abbiamo anche un telefono: 0832 215295. Natale è l'attesa di una nascita. Un bambino in una stalla: un dio in una stalla. Cacca puzza alito di bestie su di lui. Una rivoluzione che ci aspetta da duemila anni. Solo dio ha tanta pazienza.
Teresa Ciulli

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