Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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martedì 12 febbraio 2008

NOTRE DAME DE PARIS

di Victor Hugo

Ho appena finito di leggere il libro 'Notre Dame de Paris' di Victor Hugo e devo dire che sia i film fatti e sia il musical di Cocciante hanno preferito fare a modo loro piuttosto che seguire la trama del libro. Il libro di Hugo più che rappresentare la fantasia dell’autore nel collocare una storia d’amore nel medioevo, è più che altro un barile dove vomitare e scaricare le proprie frustrazioni, rancori, illusioni, desideri e disagi esistenziali.
La trama delle vicende e il carattere dei personaggi riflette il disagio che viveva il popolo parigino nei due secoli 1700-1800 e a tutto questo si aggiunge la difficile vita di Hugo. Tanti pensano che il musical e i film fatti siano, con una scena in più o una in meno, la copia del libro di Hugo, e invece si sbagliano tanto che ho intenzione di fare un blog che spiega a tutti com’è la vera storia che ha scritto l’autore e chi sono in realtà i singoli personaggi. Sarebbe stato bello se questa storia fosse stata fatta in maniera più adeguata e che accattivasse di più i gusti dei posteri ma soprattutto sarebbe stato bellissimo se questa storia fosse stata vera. Tanti appassionati, profondamente commossi da questi tre uomini follemente innamorati di una bella zingara, sarebbero andati a vedere la cattedrale di Notre Dame, lì dove i destini di tanti - specie quelli di Esmeralda, di Quasimodo, di Frollo e di Febo - si sono scontrati.
Vedere quei luoghi dove hanno vissuto, amato, sofferto, gioito.
Analizzando le vicende storiche che c’erano alla fine del 1400, ho creato un mio piccolo racconto di come sarebbero andati i fatti se questa storia fosse accaduta nel 1482 e qui Esmeralda, per la gioia di tutti, non muore.
Quando sistemerò la mia relazione verrò con il mio computer al centro per chiederti come si fa un proprio blog.
L'araba fenice

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