Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


.
.
.

lunedì 21 gennaio 2008

Ciao Valentina

Proprio oggi ho finito da fare stage, è stata per me una vera e propria esperienza lavorativa , mi è piaciuta ed è stata utile.
In determinati giorni viene a fare esperienza una ragazza del liceo per via di un programma di inserimento a lavoro. Un giorno è venuta pure la sua professoressa a valutare il suo operato e se procedeva tutto bene (questa è una buona cosa e poi dicono che la scuola va a scatafascio. Hai nostri tempi questo non c’era).
Ci siamo conosciute , ho il suo cellulare , la prossima settimana gli presto il mio sistema operativo Xp perché con VISTA si trova male.
Oggi mi sono salutata con tutti quelli che dirigono il posto , il direttore , è rimasto davvero contento di me, ho fatto un buon lavoro, mi hanno detto che se volevo potevo ripassare a farli visita.
Certo con uno stipendio avrei avuto più responsabilità, ma è scontato, quando c’è un lavoro di squadra e c’è in ballo la sopravvivenza economica e la reputazione dell’azienda è logico che ci siano tensioni, anche li c’erano, non tanto gravi, ma è una cosa normale.
Scommetto che anche fra di voi, con la Paola e la Silvia volano missili ma in sostanza state bene insieme . Ciò che conta è quello.
In giro non faccio che sentire che il lavoro fa schifo, non nel senso di stipendio, quello è un altro discorso che risale alla notte dei tempi, parlo dell’ambiente lavorativo. Bè l’ambiente lavorativo è composto di persone ed ho “detto tutto” e purtroppo su 10 persone che incontri una è quella giusta se poi ti rendi odiosa e pignolosa con tutti bè non è colpa degli altri.
Tu non sai quanto sarebbe importante per me se ci fossero state più persone dentro e fuori casa che tenevano in considerazione di più le mie qualità a quest’ora non avrei queste insicurezze e mancanza di autostima. Come vedi in me c’è questa ricerca affannosa di sistemarmi, di avere tutto e subito , di raggiungere obbiettivi , più che altro lo faccio per essere lasciata in pace. Certa gente la metti K.O. solo con i fatti. Te lo dico per esperienza personale. Il mio segreto per non annegare: è meglio vedere il bicchere mezzo pieno che mezzo vuoto altrimenti ti autodistruggi ed hai molti più problemi.

A domani
L'araba fenice

Nessun commento: