I polpastrelli anche hanno una loro qualità essenziale nel processo della lettura. Perché i polpastrelli scavano sollevano rimuovono il terriccio delle parole. Con il loro impercettibile andirivieni sul foglio compiono quest’opera: dissodare. E di certo è il lavoro preliminare, quello che rende possibile l’ascolto. Senza questa fondamentale funzione le parole non potrebbero crescere velocemente come fiori fino all’orecchio del lettore che nel leggere mischia i suoi sensi fino a confonderli. Perché chi legge ascolta il profumo di una parola con l’orecchio e la gusta con gli occhi e la vede attraverso i polpastrelli, la pelle. E la ascolta mettendo le parole in bocca, nella propria, che in quel tempo parla in modo diverso da come normalmente ci capita di parlare e di scrivere. Un vero miracolo. Diventare conchiglia e ospitare ogni sera prima di andare a dormire, il mare.
giovedì 23 marzo 2006
Arare il mare
Il Lettore (Teresa Ciulli)
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