Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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giovedì 26 giugno 2014

tra meno di otto ore

Tra meno di otto ore, alle 17, riprendiamo la lettura del libro di Julian Barnes, Livelli di vita. Presso il Museo dell'Ambiente, il MAUS, nella cittadella universitaria Ecotekne, sulla Lecce-Arnesano. Riprendiamo da pagina 100 e concludiamo. Siamo alla fine del libro. Come sempre, come ogni volta, vorrei non lasciare la voce di Barnes, che, come ogni vero narratore, ti guida in un luogo dove non sei stato mai. A noi, a conoscere le vite, geniali, eccentriche, coraggiose e anticonvenzionali di Fred Burnaby e di Sarah Bernhardt; di Félix Tournachon. Di Julian Barnes stesso e di sua moglie Pat Kavanagh, la cui "radiosa curiosità" ho portato con me, come un livido dopo un pizzicotto, per giorni. Un momentaneo tatuaggio che racconta, anch'esso, una verità. Che non si è mai gli stessi alla fine di un libro. Ringraziamo, sia io che Giovanna, il professore Genuario Belmonte che ci ha raccontato altre storie, sulle testimoniaze fossili presenti nel Museo che dirige, che si sono andate a riparare dentro le pagine del libo che domani restituisco alla Biblioteca pubblica da cui l'ho preso in prestito; quella di Cavallino. Ci troverai dentro le orme invisibili dei nostri polpastrelli: le pagine di un libro letto, quelle contengono. Fanno ormai parte del libro stesso; anche quello non è più lo stesso.

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