Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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sabato 22 gennaio 2011

presa di posizione. noi siamo contrari.

In questi giorni ci giunge la segnalazione da più parti di ciò che sta accadendo nella nostra nazione. Qualcosa che non ha bisogno di particolari commenti per lasciare i lettori a bocca aperta per l'incredulità. Allora qui ci limitiamo a riportare la lettera in oggetto. Per conoscere, diffondere le informazioni, prendere posizione. Leggete. Accade qui e ora.

La lettera con cui si chiede la rimozione dei libri dalle biblioteche veneziane

VENEZIA (16 gennaio) - Ecco la lettera inviata da due persone, fra cui il consigliere Pdl di Martellago Paride Costa, per sostenere la messa al bando dei libri di coloro che firmarono la petizione per Cesare Battisti.


Premesso che
Cesare Battisti è un assassino che vive e risiede in Brasile dove ha ottenuto lo status di rifugiato politico nonostante sia stato condannato all'ergastolo in Italia per aver commesso quattro omicidi.

Quest’uomo si è reso latitante evadendo dal carcere e fuggendo in Francia dove ha vissuto godendo dell’impunità concessa dalla dottrina Mitterand ed emigrando in Brasile dopo la decisione da parte francese di concedere l’estradizione.

La nostra è la decisione di schierarci in modo chiaro ed inequivocabile contro chi sostiene che l’Italia non è un Paese democratico, libero, garantista del diritto e della libertà individuale, contro coloro che in passato e ancora oggi, offrono rifugio o legittimità morale ad un criminale condannato in via definitiva.

Non è una questione di orgoglio nazionale e neppure politica. E' un fatto di rispetto verso i familiari delle vittime che esigono e meritano che il corso della giustizia abbia finalmente la sua legittima applicazione frutto di una verità storica che non può trasformarsi in verità mancata.

Certi che
il Governo Italiano continuerà la pressante azione intrapresa nei confronti delle autorità brasiliane per ottenere l’estradizione di Battisti e che verrà rifiutato con forza qualsiasi compromesso anche a costo, riprendendo le parole del Ministro Frattini, di sacrificare la ratifica dei progetti di cooperazione economica già avviati con il Brasile fintanto che non sarà risolto il caso.

Consapevoli che
non sappiamo se l’atteggiamento pretestuoso del Brasile, dal quale non dobbiamo certo attenderci lezioni di democrazia, consentirà al predetto criminale di scappare ancora una volta verso altri lidi e spiagge assolate, faremo del nostro meglio per mantenere alto il livello di guardia fintanto che il latitante non sarà finito nel solo posto che merita: le patrie galere.

Manifestiamo la nostra indignazione
nei confronti dei cosiddetti intellettuali che hanno inneggiato e sostenuto alla liberazione di Battisti dipingendolo come un uomo di eccezionale intelletto o alla stregua di un romantico idealista vittima in Italia di una giustizia criminale e fascista.
Noi riteniamo che tutto ciò sia solo un cumulo di falsità e che chiunque abbia un minimo di dignità morale non possa credere a queste sciocchezze.
Preferiamo, richiamando la giornalista Barbara Spinelli, immaginare che tali idealismi ciechi e deviati, siano frutto di "un'ignoranza perentoria che non solo non sa ma fa tutto per non sapere".
Noi vogliamo stare dalla parte dei buoni perché sono loro i nostri eroi, i poliziotti, i magistrati e tutte le persone che hanno perso la vita nell’esercizio del proprio dovere o solamente perché non condividevano gli ideali imposti con le armi dai terroristi durante gli anni di piombo.
Vogliamo ricordarli come tali insieme ai loro familiari che sono qui vicino a noi e verso i quali sentiamo un misto di orgoglio e rabbia al pensiero dei sentimenti che stanno provando in questo momento.

Tutto ciò premesso, solidali con i familiari delle vittime e per mantenere vivo ed incontaminato il loro ricordo, 
chiediamo
Che venga adottata una forma di boicottaggio civile nei confronti degli scrittori italiani che l’11 febbraio 2004 hanno firmato la petizione a sostegno del terrorista Cesare Battisti, chiedendone la liberazione, procedendo:
1) con la rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche civiche della Provincia di Venezia;
2) con la rimozione delle loro opere letterarie dalle biblioteche scolastiche presenti nel comprensorio provinciale veneziano.

La presente iniziativa è stata condivisa con l’Assessore alla cultura della Provincia di Venezia Raffaele Speranzon.
Alleghiamo la lista da noi enucleata da quella completa pubblicata su alcuni siti internet e liberamente accessibile.

Auspichiamo naturalmente che tale azione non rimanga confinata alla nostra Provincia ma sia di impulso e stimolo per altre province desiderose di far sentire la propria protesta ed indignazione.
Per questo invieremo questo documento agli Assessori alla Cultura di tutte le altre Province del Veneto, oltre che all’Assessore Regionale alla Cultura on. Marino Zorzato e all’Assessore Regionale all’Istruzione on. Elena Donazzan.

Confermiamo infine che non sarà prevista la rimozione delle opere degli scrittori firmatari che nel frattempo, avendo preso le distanze da una posizione non più condivisa, abbiano chiesto la cancellazione della propria firma dalla lista suddetta.

Le vittime di Cesare Battisti
Antonio Santoro: lascia la moglie e i tre figli. A sparare, secondo gli inquirenti furono proprio Battisti con una complice.
Pierluigi Torregiani: lascia la moglie e tre figli. Secondo gli inquirenti il mandante del commando dei PAC fu proprio Battisti.
Lino Sabbadin: lascia la moglie e tre figli. Secondo gli inquirenti, l’esecutore fu Battisti.
Andrea Campagna: ucciso a 25 anni sotto casa della fidanzata. Secondo gli inquirenti, l’esecutore fu Battisti.

Promotori di questa iniziativa:
Roberto Bovo
Paride Costa, consigliere comunale di Martellago

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Dal sito wu ming foundation sono partite le prime reazioni da parte degli scrittori. Ma girando per la rete è possibile trovare tanto altro... Anche l'Associazione dei Presidi del Libro si sta mobilitando per una presa di posizione.

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