Ci piacciono i giardini. E i semi che a quei giardini, se ci credi e ne hai cura, ti conducono.
Sono giardini di storie. Quelle che troviamo ogni venerdì pomeriggio, quando ci incontriamo per leggere, nei libri. Ma giardini di storie sono anche le nostre vite, i nostri singoli destini che ogni venerdì, alla stessa ora, noi affacciamo su un cerchio dove sta al centro, un tavolo dipinto alcuni anni fa da noi stessi. Su quel tavolo poggiamo i libri, le cioccolate in inverno, la coca cola d’estate anche a se a me non piace. Da quel cerchio, da quel confine tu puoi vedere il nostro giardino. E alzandoti dalla sedia, entrarci dentro. A turno innaffiamo le piante che ci crescono, sono alberi sempre più alti e ombrosi, e a turno facciamo gli umili lavori che servono al giardino e a noi stessi. Leggere ad alta voce è la linfa che scorre in questo giardino. Liberiamo dalle voliere, senza che quelli facciano più ritorno, storie autori personaggi luoghi che girano ormai insieme a noi in questa città in cui facciamo crescere, pianopiano, come è d’obbligo per l’albero, una fraternità cucita con libri d’avventura.


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giovedì 25 febbraio 2010

ponti aerei

ogni ponte che costruisco nella rete è una liana a cui mi aggrappo in questa spettacolare foresta del web. Oggi mi sono lanciata, attaccata a questa corda vegetale, nel vuoto di anobii, la grande libreria virtuale di cui l'anno scorso mi parlò Valentina, la vera esploratrice la coraggiosa pioniera la curiosa indagatrice e raccoglitrice di bacche e piante e nuovi semi. Torna sempre con qualche racconto e io incamero fino a quando qualcosa a cui mai so dare un nome mi spinge a provare a mettermi in gioco; a uscire allo scoperto. Quando accade è proprio per dare un nome a un desiderio a un bisogno, una necessità. Oggi condividere una qualità, alcuni, numerosi suoni, lasciati in me da una lettura, da un libro. A pezzi per te. Di Stephanie Kallos. Una orchestra di cento per le due protagoniste di questa storie, più uno. Tre voci narranti: trecento persone che suonano insieme. E la tua voce, mentre leggi l'inaudito spartito. E' la stessa voce che oggi scrive qui e su anobii. Da un albero all'altro di questa foresta.
http://www.anobii.com/teresaciulli/books

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